Diritto alla Vita ~ Diritto alla Morte

Posso dire: finalmente quella povera ragazza ha finito di soffrire.

Sì perchè per me una persona che è in quello stato da anni soffre. E’ completamente nelle mani di altre persone senza alcun diritto di scelta, senza la possibilità di dire sì o no, mi piace non mi piace, mi va bene non mi va bene, insomma una persona che non può esprimere quello che sente, che vuole o altro.

Ammiro molto la forza dei genitori che in questi 16 lunghissimi anni hanno avuto la forza di stare accanto a Eluana ed accudirla.

Fossi nella sua situazione non vorrei mai che mi prolungassero così inutilmente la vita. Preferirei staccassero le macchine e mi lascessero morire in pace.

Non la considero più una vita quella.

Non aver il diritto di scelta per me sarebbe come morire.

Così come una persona ha diritto a vivere ha anche diritto di scegliere come morire, soprattutto in casi come questi. Il testamento biologico dovrebbe essere valido a tutti gli effetti, e bisognerebbe che una società civile lasciasse che le persone potessero decidere se in casi come questi una persona debba vivere o morire. Chi è lo Stato per decidere se io in uno stato così poso vivere o morire e condannare dei poveri genitori ad una sofferenza quotidiana mentre osservano la loro figlia immobile ed inespressiva senza la possibilità di ritorno? Oltre la vita di quella povera ragazza per 16 anni hanno condannato anche i genitori.

Prego per Eluana ed i suoi genitori che spero abbiano una vita più serena, se mai sarà possibile dopo tutto quello che hanno passato.

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Published in: on luglio 10, 2008 at 9:30 am  Comments (1)  

ELUANA, STOP ALLE MACCHINE MA PER IL VATICANO: ”E’ EUTANASIA”

(di Francesca Brunati) Fonte Ansa

MILANO – Nove anni di battaglia per ottenere il diritto di morire quando la vita non è più vita. Oggi per Beppino Englaro è stato messo un punto fermo a una tormentata vicenda umana e giudiziaria dai complessi risvolti etici: quella della figlia Eluana, 37 anni, gli ultimi 16 vissuti in stato vegetativo, dopo un incidente stradale avvenuto nel gennaio 1992.

A mettere quel punto fermo sono stati oggi i giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano con una decisione destinata a fare storia e che comunque ha già scatenato polemiche in serie: hanno dato l’autorizzazione a papà Beppino, tutore della figlia, a interrompere, in accordo con i medici, il trattamento che tiene in vita la donna, permettendo così di staccare quel sondino naso-gastrico che la alimenta e la idrata in modo artificiale. Ma l’ultimo atto di questa vicenda dolorosa e, per dirla come papà Beppino “disumana e infernale”, con tutta probabilità non avverrà nell’immediatezza. Eluana, come del resto hanno indicato i giudici nel loro provvedimento, dovrà essere trasferita dalla clinica di Lecco, quella dove è nata e che è gestita – problema non secondario in chiave obiezione di coscienza – dalle suore Misericordine di San Gerardo, in un ‘hospice’ o in altra struttura adatta all'”interruzione (…) del sostegno vitale”. Dovrà essere ricoverata in un luogo dove dovrà essere seguita, anche con la somministrazione di farmaci, “con modalità tali da garantire un adeguato e dignitoso accudimento” che accompagni Eluana “durante tutto il periodo in cui la sua vita si prolungherà dopo la sospensione del trattamento, e in modo da rendere sempre possibili le visite, la presenza e l’assistenza, almeno, dei suoi più stretti familiari”.

In più, anche se il provvedimento è immediatamente esecutivo e può essere quindi fin da subito attuato, c’é ancora spazio per un eventuale ricorso in Cassazione, da parte della Procura generale e, quindi, spetterà alla sensibilità del tutore di Eluana, cioé di Beppino Englaro, e del curatore speciale, l’avvocato Franca Alessi, attendere il termine di legge – 60 giorni – per impugnazione. Ma i margini per ricorrere appaiono, ai legali degli Englaro, molto risicati. Quel che è certo è che, dopo anni di battaglie e di no a ripetizione da parte della magistratura, oggi Beppino Englaro ha visto accogliere la sua richiesta e “la volontà di mia figlia”, che prima dell’incidente, quando era quella studentessa “ribelle” e “indipendente” , aveva detto, riferendosi a un suo amico caduto in coma ed allo sciatore Leonardo David, “che restare in quelle condizioni – si legge nel decreto della Corte – non sarebbe stato per lei un vero vivere”, che era meglio morire “perché una vita da passare sempre in un letto, senza poter più pensare o sentire, non era vita”.

E sono anche queste parole, messe nero su bianco negli atti esaminati, che hanno portato i magistrati milanesi a prendere la loro decisione, “sofferta” ma “inevitabile” vista “la straordinaria durata dello stato vegetativo permanente” di Eluana e la “altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita”. Situazioni che, come scrive Filippo Lamanna (il giudice estensore del provvedimento), mal si conciliano “con la sopravvivenza solo biologica del suo corpo in uno stato di assoluta soggezione all’altrui volere”. I giudici hanno preso inconsiderazione anche il credo religioso di Eluana arrivando alla considerazione che possa conciliarsi “con una scelta orientata verso l’interruzione del trattamento di sostegno artificiale”.

Del carattere di Eluana, della sua personalità aveva parlato il padre due settimane fa durante l’udienza in cui era stato sentito per circa un’ora. Una testimonianza ritenuta genuina e “resa nell’interesse del rispetto della volontà di Eluana”. Udienza che aveva dato il via al nuovo processo che con la decisione di oggi ha messo un punto fermo nella vicenda anche se la strada era già stata tracciata dalla Corte di Cassazione lo scorso autunno. Già allora per la famiglia Englaro si era aperto uno spiraglio.

Published in: on luglio 10, 2008 at 9:21 am  Lascia un commento  

Pialpetta….

Ecco le prime immagini del mio viaggio. Abbiate pazienza per il caricamento delle immagini e vi avviso che si aprirà un altro sito web….

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Published in: on luglio 4, 2008 at 9:21 am  Lascia un commento  

Ritorno

Il ritorno alla vita normale è stato un vero shock… Nell’arco di 5 minuti mi sono subito innervosita e tutto quello che è stato in questi giorni è volato via come un soffio.

Mi domando come mai non si possano fare le cose con calma, senza stress… E invece no… Nemmeno il tempo di alzarsi (che quasi prendo un coccolone quando vengo svegliata) che in due minuti ti dicono quello che devi fare e te lo ripetono pure… U_U

Mi domando come mai non si possa vivere con calma godendosi ogni istante della vita che ci è stata donata, tanto non è che correndo si riesce ad avere una vita migliore, anzi… Sinceramente questa vita voglio godermela senza stress ed agitazioni. Potessi mi trasferirei in montagna, ma purtroppo i soldi servono, che bella invezione <.<

Comunque nei prossimi giorni vedrò di parlare di quello che è accaduto in montagna, anche perchè devo riordinare le idee e capire quello che ho sentito e visto, e magari pubblicherò anche qualche fotografia della zona dove sono andata, Pialpetta in Piemonte a circa 1100 metri sul livello del mare *_*

Published in: on luglio 3, 2008 at 8:55 am  Lascia un commento